sabato 16 giugno 2007

SHIT HAPPENS







Tornai sulla strada.
Un'offerta di lavoro stravolse i piani.
Quali piani?
Lasciai la costa 100 km a nord di Brisbane che la tenebra era di gia' calata da un pezzo.
Un viaggio ininterrotto di 13 ore, l'entroterra australiano davanti, la civilta' sfumava mano a mano che Susie Lee mangiava l'asfalto e scompariva nella polvere che si lasciava alle spalle.
Un numero di telefono come unico riferimento, un nome necessariamente incompleto abbozzato su un bigliettino giallo ed indicazioni al di fuori di ogni raziocinio:

"Guida per 9 ore fino a Moree, al semaforo svolta a destra e prosegui per 125 km; a quel punto svolta a sinistra e prosegui per altri 25 km.
Li, all'altezza dell' Avondale bridge, mi troverai."

La strada fu scorrevole per le prime 4-5 ore.
Poi il buio inizio' ad inghiottire tutto.





Scusate.
Questo racconto per ora si conclude qui.
Avevo iniziato a scriverlo qualche giorno fa e tante erano le cose da raccontare che il tempo a mia disposizione, quel giorno, non era abbastanza.
Senza troppi giri di parole, che non son dell'umore giusto, volevo dirvi che una brutta avventura mi capito' e che sto vivendo di conseguenza.
Un qualche poveraccio, pur sempre anch egli figlio di questo mondo, in un assolato pomeriggio dello scorso fine settimana, violo' Susie Lee e fece bottino di quel che vi trovo' all'interno.
Il mio affezionato zainetto da montagna, compagno di mille e piu' escursioni, i miei documenti, la mia nuova macchina fotografica, Animals dei Pink Floyd e qualche altra perla.
Tante foto, tanti ricordi.


Che grande sventura,
che tristi momenti.


Pieni d'ira e di collera, pugni serrati al cielo,sacrileghe e assordanti bestemmie ad oscurare ogni altro rumore, voce o suono nei dintorni.
IL tutto capito' d'altronde davanti alla Chiesa di tutti i Santi, cosi si chiama.
Ed io non ne risparmiai neanche uno.
Ce n'era per tutti.
In abbondanza.
Anche Susie Lee rischio' grosso, li per li ero fuori di me.


Ora son proprio giu' di morale.
A 20000 km da casa, derubato e senza soldi per almeno 2 /3 settimane.
MA incasso molto bene.
E anche se suonera' ironico, sono convinto che anche questo sia un momento benedetto.
Di nuovo giu', a rasentare il fondo.
Si manda giu' il boccone amaro, si rialza la testa.
Fa parte del viaggio, l'imprevisto e' all'ordine del giorno.
Ma non mi fermano neanche con le bombe a mano.
See ya soon brothers.

PS: le foto son le ultime che ero riuscito ad allegare, forse proprio nel momento in cui Susie Lee fu violata.

domenica 10 giugno 2007

Work in progress


Un Super Kapisc Lafuma plana sugli oceani e garantisce sicurezza nazionale.
Il tasso di criminalita' non e' mai stato cosi basso come nelle ultime due settimane.

sabato 2 giugno 2007

Brisbane


No al ponte, il totem e la luna.


Siamo arrivati a Brisbane poco meno di un mese fa.
Un tempo infinito se penso che lo sto sprecando in una citta' che davvero non mi piace.
Ricorda lontanamente una Sydney in miniatura, ma della sorella maggiore non ha ne il fascino, ne la bellezza, ne il carisma.
E soprattuto non ha il mare.
Si, ha un fiume, il Brisbane river, che taglia in due la citta', ma la cosa viene riportata solo per amor di cronaca e non perche' sia realmente un dettaglio degno di nota.
Ricordo che pensavo, prima di arrivarci, di non perderci molto tempo.
Ed invece le cose vanno un po' per le lunghe.
Ma andiamo con ordine.
Lasciata Surfers Paradise e carico dell' entusiasmo che la visione di Elvis mi aveva donato, arrivammo a BRis VEgas(cosi la chiamno i suoi abitanti) un mercoledi mattina.
La ricerca di un ostello, un giro di chiamate ed arrivammo al Bowen Terrace, dove vivo tuttora.
I gestori sono Italiani, e la maggior parte degli ospiti anche.
In tutto siamo in 14 fra ragazzi e ragazze, e per quanto sia indubbio che si sia instaurato un clima ed un gruppo davvero molto bello, la cosa va assai a discapito dell'inglese.
Che poi e' uno dei motivi che mi ha portato qui e la cosa mi lascia spesso assai perplesso.
Ma se non altro ho preso un accento romagnolo mica male: "mo vieni qua che te lo faccio vedere io dov'e' la mamma!"




Parte di casa Italia attraversa l'oceano.Facciamo un po' come cazzo ci pare.



La citta' non offre granche', vivo in una zona che il fine settimana esplode di movimento e una concentrazione di belle ragazze come non avevo mai visto, gente disintegrata dall'alcol che si azzuffa non cosi raramente, una massiccia presenza di polizia pronta a intervenire in situazioni come quelle appena citate, un via vai continuo ecc ecc....

I Beasts of Bourbon, leggendaria band Australiana, portarono un po' d'ossigeno nelle soffocanti serate di BRisbane.

Perderci 10 giorni sarebbe stato addirittura troppo secondo me ed invece continuo ad esser qui perche' ho trovato un lavoro che rende e che mi permettera' quindi di viaggiare con un po' di assilli in meno nelle prossime settimane.

Che si deve far per campar.
Lavoro come traslocatore e montatore per ricevimenti personali, fiere e manifestazioni.
Lavoro tante ore, alle volte la cosa e' pesante, alle volte una vera e propia formalita'.
Ma passo parecchio tempo in camion, in questa cazzo di citta' il traffico e' allucinante.
Praticamente la circolazione si sviluppa su un circuito a senso unico e basta sbagliare una laterale che ti ritrovi a dover fare 4-5 chilometri per tornare al punto di partenza, a meno che non si voglia fare il furbo e aggirare l'ostacolo all'italiana, con tutte le conseguenze che questo comporta.
A me dopo tre giorni, oltre a un giorno e mezzo di salario e' costata un tre punti sulla patente e credo che non saranno gli unici.
Ma da bravo Italiano aggirero' l'ostacolo ancora una volta, a me non risulta nessuna infrazione e voi, anche se sapete, in questo caso contate meno di un cazzo.
I ragazzi con cui lavoro sono davvero bravi, con loro converso e accresco il mio inglese, mi danno dritte e consigli importanti e mi fan sentire a mio agio.
Io che ci metto meno di un attimo ad entrare in confidenza approfitto della situazione e do il meglio di me.
Il primo giorno si e' lavorato per 17 ore filate, dalle 7 a mezzanotte e non ero neanche stanco.
Il secondo giorno ero gia' punto di riferimento per il capo operazioni e gestivo una squadra di 4 persone.
Il terzo giorno il gruppo si allargo' a 8.
Per uno che al massimo aveva montato una tenda da quattro persone e che spesso non capisce quello che bisogna fare causa scarsa padronanza della lingua, soprattutto riguardo ai termini tecnici, non mi sembra poi male.
Un po' di fantasia, un ALL RIGHT di autoincoraggiameno ed un I'M THE BOSS NOW, OKAY? alla Tony Montana elude il problema ed ogni complicazione.


Il fortissimo Kapisc Lafuma, in fase di rifinitura si esibisce nella variante della ruota uncinata, numero che lo rese celebre al Volkspark di Berlino nel 2002. SOlo qualche ora piu' tardi i 54000 deliranti spettatori del Brissie Stadium gli tributeranno ulteriore gloria chiedendo per otto volte il bis e concedendogli un applauso finale continuato di 54 minuti.

Per il resto che cosa posso dire?

Dopo aver rischiato l'emulazione di un Kamikaze palestinese in quel di Sydney con sigaretta e Barbecue, ho rischiato grosso grosso di nuovo, senza saperlo, tuffandomi e bagnandomi ripetutamente in una zona densamente affollata di squali.

Giusto l'anno scorso l'ultima vittima.

Non vi dico del cambio d'umore nell'apprendere la notizia.


Stradbroke island: spiaggie incontaminate, foresta, oceano, risacca e squali grigi.


La mia alimentazione fa schifo.
Spesso e volentieri alle 10 di mattina e' gia' hamburger patatine e coca cola.
Il pensiero e' ripugnante ma a metterlo sotto ai denti e' veramente un'altra cosa.
E poi non e' colpa mia se non riesco a trovare cappuccino e croissant.
E in sincerita' devo dirvi che ci sto prendendo anche gusto.
MA d'altronde spesso mangio solo ed esclusivamente quello e nell'arco di una giornata ci puo' stare.
E comunque davvero non credo di aver molto altro da dire; in buona sostanza lavoro, passo parecchio tempo in ostello coi ragazzi, un'escursione ogni tanto e una crescente e smisurata voglia di andar via.
Una settimana ancora.
Tengo botta.
Sto lavorando molto su me stesso ma sento di aver un disperato bisogno di un po' di isolamento.
La mondanita', il moderno, l'occidente, ora come allora, mi son venuti a noia.
Credo che me ne andro' a stare fra aborigeni e coccodrilli nelle prossime settimane, un po' di vita selvaggia fra lande e paludi desolate.
E che civilta', grattacieli, disco-pub e troiette annesse possano soffocare nella merda che producono.




"Gli aborigeni d'Australia

si siedono sulla terra

con un rito di socialita'

tranquilli fumano l'erba"



Sia lode all'inviolato.

Hasta pronto Brothers.




Never stop exploring