mercoledì 15 agosto 2007

Let me drown into the ocean.




Navigai l'oceano e in esso scoprii profondita' sconosciute.
Alzai lo sguardo, ancora ed ancora, e vidi la terra nella sua rotondita'; se ad ostacolar la vista nulla si pone, semplicemente ad occhio nudo se ne puo' cogliere l'effetto, che curva e' questa superficie.


Il Coral Trekker, giovane all'apparenza ma di classe 1939.


La mia permanenza a bordo del Coral Trekker duro' poco meno di un mese.
UN arco di tempo limitato, ma per emozioni e sensazioni vissute, di un'intensita' impetuosa.
Mai mi era successo prima di allora di essere in balia di capovolgimenti emozionali nell'arco della stessa giornata , continuamente, per diverse settimane.
Ogni giorno.
Vissuto appieno.
Da albe straordinarie, esultava di gaudio il cuore nella quiete che attraversa il chiarore crescente.
Dell'opulento astro, quando allo zenith, perdita dei sensi, conforto e calore, unzione solare.
Provai a specchiarmici, mi immersi in esso.
Lo fronteggiai, votivo, ed ebbi la sensazione di non lanciare ombra.
Arroganza, presunzione.
Sia benedetto.
DEl tramonto, intimo e intimista, momento di introspezione, pensieri passati presenti e futuri da contenere, incapace per asincronie ritmiche, temporali.
Morire d'amore, ogni sera, che il tempo passa , scivola via, non lo si puo' fermare.
Raccolgliersi in se stessi, riflessivi, che troppo se n'e' sprecato.
Oh, se ci pensai, a come dove quando, perche'.
E mentre vi ragionavo e cercavo di capire,che straordinario era lo stato interiore per dedicarcisi, venivo distratto continuamente dal suo moto simil gravitazionale e gli urlai nella mia testa di fermarsi, di smetterla, mi ci scagliai contro, di aspettare che ancora non sapevo, non avevo capito, che mi serviva piu' tempo.
"Abbi un po' di compassione, per Dio!".
Pensai a quello che disse il filosofo un tempo: "che cosa sarebbe la tua gioia se non avessi coloro a cui risplendere?"
Ma lui irrefrenabile, sordo, di corsa a nascondersi dietro le tende blu degli abissi.








Drinkin' to the moon






DElle notti passate a rigenerarsi, novello fegato di Prometeo, perdendosi a mirar e rimirar le stelle.
E alle fantasie vissute mentre percorrevo a piedi la via lattea, mai cosi chiara, mai cosi lucente.
A quante vite ho vissuto ogni notte sotto quel firmamento frutto di architettura divina, cartapestacei spilli luminosi conficcati in un manto di nero velluto, milioni di milioni.
Venere ad aprire le danze, in alto a sinistra del sole calato in gran fretta e le altre dame, nelle loro vesti stellari , in progressione geometrica a ritagliarsi un posto nel cuore della notte.


Venere, in alto a sinistra del sole fuggito in gran fretta.


E alle sensazioni che provai quando mi immersi per la prima volta, io squalofobico nel mediterraneo,ora in mezzo all'oceano.
Una volta una passeggera chiese al Capitano:" MA non ci sono squali qui, vero?"
E lui, calmo, placido, tranquillo, forse un po' imbarazzato per la poco acuta domanda:" questo e' l'Oceano, e' dove essi vivono."
Rabbrividii.
Ma pensai che per esorcizzare definitivamente questa paura, l'avrei dovuta affrontare.
E cosi quando mi chiesero se volevo immergermi, non persi l'occasione.
Sbrigai il mio lavoro di mozzo, mentre i passeggeri iniziavano a tornare a bordo.
Scesi la scaletta, guardai il fondale.
Nuotai velocissimo verso il gommone che riportava a bordo i passeggeri stanchi dell'immersione.
Mi disse Nick "good onion", canadese, stai qui tu, io porto indietro gli altri e vengo a prenderti fra un po'.
Lo vedevo allontanarsi e la scia alle sue spalle, che piano piano si perdeva nelle acque d'intorno, mentre il mio cuore iniziava a battere a ritmi insostenibili.
Mi girai su me stesso come una trottola, impanicato, guardavo in ogni direzione.
Terrore.
Poi ci pensai.
Ormai sono qui.
Inspirai profondamente per un tempo che mi sembro' infinito e poi andai giu'.





E scoprii il mondo che c'e' di sotto.
Lo stupore, la meraviglia della scoperta.
La serenita' in mezzo a tutti quei pesci, a quanti colori e quanta vita sulle rocce, sul fondale, su ogni cosa.
Conobbi Elvis, ci giocai per un pezzo e mi scordai di tutto il resto.
Che niente aveva piu' importanza, nessun pensiero, nessuna preoccupazione.


Con Elvis

Riuscivo a malapena a ricordarmi di respirare, e fanculo a Spielberg e al mostro che aveva creato, mi lanciavo a tutta velocita' la', dove il mare diventava sempre piu' blu e profondo.
Sarei rimasto la per non so quanto, ed ogni volta non era mai abbastanza.Di nuovo a bordo.Di nuovo sul ponte. Eppure tante, troppe volte, in uno di quei momenti di sconforto e amarezza dettati dal sole calante, pensai di indossare muta, maschera e togliere il disturbo per un po'.
O togliersi dal disturbo.
Punti di vista?
Non lo so, non mi interessava.
Senza dire niente a nessuno, nessun messaggio, nessuna chiamata, nessuna cartolina.
Un po' di tempo per me solo, da dedicare a quello che c'e' sotto.
Tanto fuori quanto dentro.
Ma quel tuffo non l'ho mai fatto.


Eli"da gringo loco", the Guilty, Ian"the captain" and Nick" good onion"



Ho abbracciato forte i miei compagni di viaggio, che sono stati e sono buoni amici , e che forse non rivedro' mai piu', ho ricevuto il mio diploma nautico, che probabilmente non mi servira' mai ad un cazzo,ma non si sa mai, e ho rimesso i piedi a terra, che Susie Lee doveva essere portata a far vedere, e di gran fretta.

Il Coral trekker riprese il largo.
Mi pianse il cuore.
Una volta di piu'.
E manco a dirlo, ripensai a "la sotto", ad Elvis e a m'importanasega, la tartaruga, e a tutto quanto c'e' da scoprire, laggiu', nelle profondita' oceaniche.
E provare a vedere com'e' e a come ci si sente, a passare una stagione negli abissi.

Ma sara' per un'altra volta.

Sia lode.



Il coral trekker scompare all'orizzonte.Di nuovo coi piedi in terra.Di nuovo in marcia.

venerdì 3 agosto 2007

Work in progress


Whitehaven beach, posto piu' unico che raro.

Come detto nel post precedente mi sono imbarcato sul Coral Trekker e navigo l'oceano sulle rotte che furono del capitano Cook.
Torno a terra per 20 ore ogni 7 giorni.
E son a bordo da gia' due settimane.
Apprendo rudimenti di navigazione, esploro la barriera corallina, mostro il medio agli squali e spesso scendo a terra a correre sulla spiaggia di Whiteheaven, top five mondiale.
IL falso Ulisse e' sulla giusta rotta.
Buone vacanze a voi tutti, che le mie sono fantastiche.
See ya guys