venerdì 28 dicembre 2007

burning dinosaur bones tour part 2


MOses SArti, Kings canyon


DAppertutto e in nessuna direzione


Whatever

Ci addentrammo,
nuovamente,
e mi ricordai di sensazioni che forse troppo frettolosamente avevo accantonato.
I tropici, il mare, la pioggia alle spalle.
DAvanti,
come in ogni direzione,
terra rossa e deserto.
Per migliaia e migliaia di chilometri, sfrecciando su una lingua di asfalto in fiamme, braccia protese come ali spiegate in un volo pindarico, dimenticandosi di Icaro e della sua vicenda, AC/DC a palla e un sole sempre a candela, potentissimo, senza nessuna possibilita di trovare ombra.





Tutto il resto passa in secondo piano.
Non un ostacolo, non una barriera, l'immaginazione ad accompagnarmi in volo.
Tutto sembra davvero possibile.
Ma tutto passa d'importanza.
Ogni attimo e' a se stante e va vissuto appieno.



Ci si fermava all'occorrenza per necessita' interiori.
Ognuno di noi era in ottima compagnia, ma a trovarsi li in mezzo, in quel paesaggio fatto di spazio senza tempo, si sentiva l'esigenza di errare in solitaria almeno per un po', anche se a poca distanza, chi ad ascoltare il vento, chi il pezzo che riteneva piu' adatto, chi a disquisire sullo scenario d'intorno e ad azzardare paragoni improbabili.
Chi invece perseverava nel voler saper dagli altri quale fosse il colore preferito.



Oppy rispose rosso a macchie verdi.





Ci ritrovammo a camminare fra i Macdonnell Ranges, sotto quel tripudio di nuvole, a bagnarci di sole e a nuotare in gorghi millenari, in mezzo al nulla piu' assoluto.
AD errare per il WAtarrka NAtional Park, e quello straordinario luogo che e' il Kings CAnyon, con le sue pareti a picco e il sali e scendi, perpetuo, per attraversarlo.


Moses Sarti in equilibrio



A bagnarci una volta di piu' in pozze d'acqua di cui non ci si riesce a spiegare, la vita in mezzo a niente.
Nottate trascorse sotto cieli come solo qui in Australia,uno si sente vivo, alza le braccia e grida di sotto a quel pubblico straordinario ed infinito di stelle.
Fuochi accesi irradiano tepore, risate scaldano l'ambiente, che il freddo si fa sentire.
ALta l'escursione fra il giorno e la notte.
Chi fa questo, chi quello.
Ognuno fa come gli pare.
Ognuno ne trae beneficio.







Li in mezzo uno rischia di perdersi.
Proprio perche' tutto passa in secondo piano.
E non c'e' altra distrazione che non sia il pensiero.
UNo si guarda dentro e vede i deserti delle proprie paure, e li osserva in silenzio una volta di piu'.
Vede poi quello d'intorno e ne capta le affinita'.
Vi trova inaspettate pozze d'acqua, si bagna, ne esce rinvigorito.
E forse riesce anche a liberarsi in volo.
E invece che perdersi, uno rischia di ritrovarsi.
Son cose belle.
Momenti benedetti.
Peccato poi dover tornare al prima.
Ma anche se solo per pochi istanti, uno se ne sbatte di tutto, si lascia tutto alle spalle, semplicemente si dichiara indipendente.
E se ne va.
SAlutanz



Kings canyon



Somewhere in the desert


ALice Springs.







CErcando di cogliere quel sogno.

lunedì 24 dicembre 2007

killing SAnta


YEAHHH!!!

Anche quest anno siamo per la caccia.
Tifiamo caccia grossa.
Merry christmas to you all guys,
and good luck to you SAnta.
You'll need it.

domenica 16 dicembre 2007

Burning dinosaur bones tour




Mi apprestavo ad affrontare un viaggio come mai fatti prima d'ora.
Non che abbia viaggiato tantissimo, ma nel mio piccolo un qualche spicchio di mondo l'avevo pur visto.
Ricordo del tour attraverso l'europa continentale nel 2002, in compagnia di Brut, il sempreverde Presidente ed Hank il vecchio sporcaccione.
5000 km in 16 giorni non sono stati pochi, ma viaggiare in Europa e su una macchina nuova non e' esattamente comparabile con la "situazione" e le distanze che avrei affrontato adesso.
Non so dire cosa mi aspettavo da questo viaggio ed in verita' , forse, non so neanche se mi aspettavo qualcosa.
L'unica cosa certa consisteva nel fatto che non avrei lavorato per almeno due mesi.
Fiuuuu.
E nell'ottica di un backpacker, queste le vesti che indosso da qualche mese a questa parte, significava molto.
Ma doppi turni e straordinari avevano reso bene, imprevisti a parte ce l'avrei fatta.
Questo mi dicevo, e ci credevo davvero.
Credo di aver imparato diverse cose da che son via da casa, e l'organizzazione, se pur a tratti eccessivamente meticolosa, non mancava.






Siam partiti da CAirns un sabato mattina, neanche troppo presto.
A bordo di una stracarica Susie Lee io, VAlentina e l'Aragosta nazionale.
DEstinazione prima era DArwin, 3000 km a nord ovest, una trasferta impegnativa all'apparenza, una passeggiata col senno di poi.
Li, avremmo raggiunto DEnis e DAddy, medicinesi doc e Oppy, Thienese nel midollo, che avevo incontrato qualche tempo prima e che si era aggiunto alla carovana.
Qualche chiacchera in dialetto non disturbava, anzi, rimembrare conoscenze e situazioni vissute non troppo tempo fa,beh, non avrebbe fatto che piacere.
IL primo tratto di strada non si presentava affatto male, anzi, lasciavamo la citta' ed il mare per trovarci fra colline brulicanti di un verde che nulla aveva da invidiare a quello padano al quale m'ero abituato da tempo immemore oramai, e che vivo come non mai ardeva nei miei ricordi.






Dolci su e giu', paesaggi da far arrossire gli altopiani nazionali, Susie Lee macinava strada chilometri su chilometri.
UN centinaio di questi e quella che fino ad allora era stata una bellissima strada si prolungava ora in un rettilineo di 750 km con una sola corsia asfaltata, sterrato rosso ai lati, transito obbligatorio (per gli altri) all'incrocio con altri veicoli, bestemmie e segni della croce se si trattava di Road Train, camion (e' un eufemismo) capaci di raggiungere i 55 metri di lunghezza.
Il solo spostamento d'aria si presentava sotto forma di onda d'urto mica da poco.
Mano a mano che ci addentravamo il paesaggio mutava, la vegetazione si faceva sempre piu' rada.
Il sole, invece, batteva che era una meraviglia.
Musica a palla, le mie corde vocali vibravano di nuovo ed il volante di Susie Lee resisteva non si sa come ai colpi di chi flagella, come per incanto, una batteria che non c'era se non nella mia testa.
Avevamo tutto il tempo che volevamo e fra una rollata e l'altra in un eccesso di accondiscendenza mi prestai al volere delle mie compagne di viaggio: parliamo un po'.
Ok dico io, conosciamoci un po'.
Dunque...vediamo un po...ma si dai , raccontami della tua infanzia.
VAlentina: beh, non c'e' molto da dire, e' stata bellisima, come la mia adolescenza d'altronde.
Punto.
Questa la sua risposta.
Il suo sguardo sorridente e soddisfatto.
CApita anche questo.
CApacita' di sintesi straordinaria pensai, per quanto iniziassi a dubitare un po' delle sue proprieta' intellettive.
Dubbi che divennero certezze quando, al passaggio del testimone, mi chiese in controbattuta: qual'e' il tuo colore preferito?
Fu cosi che il volume torno' immediatamente a volumi pressoche' insostenibili e lo sguardo a perdersi nello scenario d'intorno quando non ero impegnato a ricordare alle mie compagne dell'unica regola che vigeva a bordo: non si parla al conducente.
Inutile dire che il conducente sono sempre stato io per tutti i 3000km.
Ma quando di tanto in tanto complici occhiate tornavano a incrociarsi, la mia risata anticipava di un nonnulla la loro.
UNa bella sensazione.
Mi piace pensare fosse cosi per tutti.
Viaggiavamo ad una media di 850-1000 km al giorno cercando di evitare le ore piu' calde dacche' l'asfalto bruciava e il pericolo di far scoppiare una ruota era alto come non mai.
Il paesaggio continuava ad essere desertico, di tanto in tanto, ogni 400-600km una roadhouse, un distributore e poi ancora niente.





Ma un niente meraviglioso, davvero.






UNa volta varcato il confine con il Northern Territory decidemmo di fermarci in quello che era poco piu' di un villaggio, con un gran parcheggio ed un area adibita a picnic, con tavolini e barbecue.

Poteva essere una buona idea quella di accamparsi li per sfruttare l'acqua contenuta in appositi serbatoi e cosi cominciai a guardarmi d'intorno alla ricerca di eventuali cartelli che proibissero il camping.E lo trovai, simbolo tenda con cerchio rosso sbarrato e scritta NO CAmping, accanto ad una fiamma sbarrata con scritta No Fire ed una mano contratta in un pugno, sbarrata anche questa , con la scritta No Fight.Mi sembro' cosi idiota che non ci feci neanche una foto.Fatto sta che dovevamo cambiare posto.La seconda notte ci accampammo in mezzo al cazzo, l'unica cosa che ricordo era la presenza massiccia di millepiedi rossofuoco lunghi una decina di centimetri.
Quella notte cadde una pioggia incessante, ma poco insistente, sufficiente comunque a constatare la scarsissima qualita' della nostra tenda che dopo neanche 5 minuti era zuppa come una spugna.
Ma per 20 dollari era difficile pretendere di piu'.
SE non altro teneva fuori i millepiedi.
Era quanto ci bastava.
Poi ancora strada, strada e strada, le mie compagne si lamentavano della mia scarsissima partecipazione alle loro discussioni e del fatto che non e' giusto guidare con le cuffie per 7-8- ore senza proferir parola.
Ma ad ogni nuovo tentativo di discussione il volume inevitabilmente riesplodeva.
GLi unici a non farci caso eravamo io e Susie Lee.
Fino ad allora mi ero fatto carico del viaggio, nel senso che decidevo le tappe, le strade e quant altro e tutto era filato liscio.




Il terzo giorno ci trovavamo in una rest area che non erano neanche le 5 di pomeriggio e dove pensavo di trascorrere la notte.
Avevo gia' sfoderato ed imbracciato Lucy One deciso a suonare all night long, ma per una volta cedetti alle pressioni di Valentina e dell'Aragosta nazionale, unite in una sacra alleanza contro l'autista tiranno-sauro, e siccome viviamo in un epoca dove vige la democrazia,dove siamo tutti uguali e non conta un cazzo nessuno,essendo in minoranza tornammo in strada alla ricerca di quella che ci avevano detto essere una casetta con un rubinetto un 270 km a nord, dove i ragazzi neanche una settimana prima erano riusciti a farsi una doccia.
Doccia?
Chiaramente non abbiamo trovato niente, girato in lungo e in largo attenendoci alle indicazioni che ci avevano fornito, ma l'unica cosa che trovai nei pressi di una toilette pubblica, poggiata sulla tavolozza di un lindo gabinetto fu una cavalletta lunga 30 cm.
Al che rimontai in macchina e via, su verso nord.




ERano credo le tre di notte quando arrivammo a Katherine, 300 km a sud di DArwin.

Mentre entravamo in citta', ricordo sotto una grande magnolia, una camionetta della polizia e diversi agenti impegnati con un imprecisato numero di aborigeni, mentre altrettanti vi passavano accanto noncuranti della situazione.

Per essere quell'ora sembrava esserci parecchio movimento, anche se oltre ad un distributore di benzina non c'era niente di aperto.

Fu la che andammo a finire con la mezza intenzione di piazzarci da qualche parte per provare achiudere un po' gli occhi.Ma appena scesi dalla macchina il sonno passo'.

La citta' era un formicaio di aborigeni, tanti, tantissimi come non ne avevo mai visti tutti assieme.

DA subito, istintivamente, ebbi come la sensazione di una barriera che si veniva a creare a sottolineare una distanza.

Sembravano diversi.

Poi iniziai ad osservare la situazione che avevo sotto gli occhi: erano sparsi qua e la, dappertutto, chi urlava, chi faceva avanti e indietro attraversando continuamente la strada, chi comunicava comodamente seduto da un albero all'altro distante una ventina di metri, chi rotolava su se stesso o lungo i muri degli edifici per andare a sprofondare in grandiosi sonni da far invidia anche a morfeo, sul marciapiede, sulle aiuole che dividono le carreggiate, su muretti occasionali. Li osservavo e non avevo dubbi.

ERano i piu' freak che avessi mai visto.

NOn ho mai visto nessuno sbattersene le palle a quel modo.

Neanche una ventina di minuti e desiderai ardentemente di diventare uno di loro.

Cristo, sembrava fantastico.
E cosi, mentre mi avviavo ad occupare un' invitante aiuola in mezzo alla strada, mi voltai per comunicare delle mie intenzioni alle ragazze quando, in distanza, vidi un bianco avanzare verso di me.
Andatura irregolare, quasi claudicante, vestiva una canottiera da basket con la scritta CHarlotte numero 78.
Continuava ad avanzare.
Sembrava mi puntasse.
Poi mi arrivo'ad un metro, mi guardo', sguardo fisso, perso nel vuoto:
"Do you wanna fight, man??"
Istintivamente feci un passo indietro, mentre gli dicevo "but why??, relax mate, enjoy, let's have a beer later...."
Yeah yeah mi rispose.
Si allontano'.
ERo talmente rincoglionito che non riuscivo a rendermi conto di niente al che rimontammo in macchina e ripartimmo.
Giungemmo a DArwin, ci ritrovammo coi ragazzi e ci trasferimmo nella farm dove stavan lavorando per aspettarli e partire assieme 3 giorni dopo.
Diventarono prima 5, poi 7.




Io e le due ragazze passavamo le nostre giornate fra piscinette e cascate e visite in allevamenti di Croco croco, anche se spesso restavamo in farm abbandonati all'ozio.



FLorence falls

IL clima era insopportabile e giuro che al solo pensiero di montare in macchina si sudava. La temperatura era sui 40/42 ma data l'umidita' praticamente al 100%, quella percepita era assai superiore.


Il che significa 5 docce al giorno.

INoltre le mosche.

UN disastro.

Una rottura di coglioni infinita, non ce la facevamo piu'.



I tropici son fantastici, ma sono, per fattori ambientali invivibili. A meno che non ci si chiuda in stanze refrigerate e si tracanni da mattina a sera.E' quello che fan tutti. Si beve, e si beve pesante. Dopodiche' se le vanno a dare da qualche parte. Adesso capivo il significato di quel cartello.Ma d'altronde o si fa quello, o non c'e' davvero un cazzo da fare.
IN mare non ci si puo' bagnare per lunghi periodi a causa delle meduse, nei fiumi, torrenti e laghetti ci sono i croco croco, la temperatura e' infernale, uno beve e non ci pensa piu'.

KAKADU


L'attesa dei ragazzi giunse a termine e partimmo alla volta del KaKAdu National Park, capolavoro ambientale di questo pianeta.
Li, a Yellow Water, montammo su una barca alla volta del South Alligator river, dal nome si capisce perche', e non mi riferisco al fatto che sia a sud.
INutile sprecar parole, non renderebbero giustizia.


KAKADU


Ma posti cosi si vedono solo nei documentari. TAnto dal punto di vista faunistico quanto floristico. E poi c'erano croco croco dappertutto.



CROCO CROCO

Ed un sacco di SEa eagles e quegli uccelli simili a fenicotteri dalle gambe fine e lunghedi cui ora non ricordo il nome.E distese intere di prati, foresta, e stormi a milioni a volteggiare in cielo.

BEllissimo.



Between KURTZ and a cROCO CROCO



Finita la crociera ci trovammo finalmente a partire verso sud che era gia' buio.

E soprattutto inizio' a piovere.

Ora, io non so se siete mai stati all'interno di una tempesta tropicale, ma oltre ad uno spettacolo di fulmini che si scaricano qua e la illuminando il cielo a giorno quasi a intermittenza, la quantita' d'acqua che viene giu' in un arco di tempo limitato e' impressionante.

Fummo costretti a fermarci, ma non ricordo dove perche' non si vedeva assolutamente niente. Solo speravo di non essere vicino ad un qualche torrente, dacche' le strade si allagano immediatamente, diventando impraticabili e, se qualche argine non tiene, capite bene che oltre all'acqua passano anche i Croco Croco.

E non e' una bella cosa. Ma in buona sostanza ci e' andata bene.





E poi strada, strada e ancora strada, abbandonando i tropici e ritrovando il deserto, rosso , caldo, inospitale.



KArl Karlu: le uova del serpente arcobaleno

E tutta questa desolazione alimentava in me nuovi pensieri, anche se da qualche giorno mi ritrovavo ad esser pensieroso, a tratti davvero rammaricato.
MA ormai era fatta, non si poteva piu' rimediare.
Ma se dovesse mai capitarvi di trovarvi in una situazione come la mia a quel punto, virtualmente sotto doping e in crisi da sonno da almeno 72 ore, se c'e' qualcuno a chiedervi di combattere non fate cazzate, e ditegli di si.
(...continua...)









lunedì 19 novembre 2007

Work in progress


Strada strada e ancora strada.
Susie Lee scivola via che è una bellezza.

Al momento in Alice Springs, nel bel mezzo del deserto, nonchè del continente.
All'attivo, dalla partenza di CAirns, circa 4800km.
Sto organizzando foto e racconto della prima parte.
Inutile quindi aggiungere altro, se non to be continued....
See ya soon brothers.



Cadono le stelle sul tramonto australe.

venerdì 2 novembre 2007

When the dogs are lookin' for their bones




SAlutanz, o brothers and sisters.
Da molto tempo non scrivo, negli ultimi 3 mesi e piu' solo 2 volte.
Non per mancanza di volonta', pigrizia o perche' l'interesse sia venuto meno.
Niente di tutto cio'.
Semplicemente perche' non c'e' stata occasione.
Vogliano i vostri volti non prestarsi ad amari ed amareggiati sorrisi, ma con il qui presente voglio scusarmi con tutti quelli a cui non ho potuto rispondere in questi mesi, che siano commenti lasciati su questo mio spazio,mancate visite in quello di altri, email non risposte, messaggi(arrivati e non)a cui non ho risposto, indipendentemente dal fatto che vengano da principesse o meno.
Son qui da oltre otto mesi, ma la sensazione resta sempre quella: sembra di essere appena arrivati.
Sara' che lontano da casa ancora forte e' il profumo di novita', sara' che in viaggio tutto e' all'ordine del giorno e par di dimenticar del cosa significhi l'espressione routine, sara' che questa nuova dimensione assorbe sempre piu' energia, sara' che il tempo, quello si, passa davvero in fretta.
Questi ultimi tempi son stati carichi di intensita', a tratti troppa, pari alla velocita' con cui sono trascorsi.
Diverse assai fra loro le situazioni che si sono avvicendate.
E diversi dovrebbero essere i momenti per raccontare,ma non sara' in questa occasione.
E se le cose fino ad ora son andate cosi,probabilmente peggioreranno da qui in avanti.
MA andiamo con ordine, dacche' una piccola premessa mi sembra necessaria.
DA un po' di tempo sono a CAirns, centro turistico di fama mondiale, questo per via della grande barriera corallina situata giusto in fronte che attira a milioni fra professionisti e novizi dell'immersione da ogni parte del globo.
Io son arrivato qui con l'idea di fermarmi giusto un paio di settimane, ma poi le cose, chiaramente, son cambiate.
HO preso una stanza in una casa con altre tre ragazze, ho fatto il pizzaiolo per tre giorni, (poi il locale e' fallito, giusto mentre il propietario si calava la 157esima birra quotidiana); infine, ho iniziato a lavorare per una compagnia di quelle che noleggia auto, una delle maggiori.
Teoricamente addetto al lavaggio, ma in realta' al volante per oltre meta' della giornata, a scarrozzare macchine e macchinoni fra la citta' e l'aereoporto, e il resto del tempo al lavaggio, a cianciare con altri backpackers francesi e tedeschi sulle nostre storie, sul come vanno le cose in Europa, sul come brucia forte nel cuore transalpino il ricordo di Materazzi e dell'ultimo mondiale. E la cosa non mi e' pesata affatto, anzi.
E visto che c'era la possibilita', c'ho dato pure dentro.
Mi son fatto un po il mazzo, come si suol dire, raggiungendo un apice di 85 ore lavorate in una settimana e una media che si manteneva comunque costante sul 70-75.
Ho lavorato per 36 giorni su 40.
E quando la sera tornavo a casa, fra tizio, caio e sempronio, c'era sempre qualcuno o qualcosa da fare, fosse anche una schitarrata, 4 birre e disoneste a piacere.
Ho finito 2 giorni fa, poi ieri barca-oceano-sole-muta-bombole e giu', mi son immerso un paio di volte e la sensazione e' rimasta quella provata qualche mese addietro alle Whitsundays, e cioe' che sott'acqua si sta molto meglio che fuori.
Ci tornero' , la prossima volta pero' con tutta l'intenzione di approfondire l'argomento.
UN brevetto mi sembra il minimo a questo punto.
TEmpo al tempo.
Domani riparto, e come accennavo prima, se fino ad ora ho scritto poco, beh.., credo che avro' ancor meno occasioni nelle prossime settimane; mi aspetta un viaggio di circa 10-11000 km, domani alla volta di DArwin, nei territori del nord,3000 km a nord ovest e poi in giu', a tagliare, traversando il continente da nord a Sud attraverso il deserto fino a Melbourne, per poi risalire fino a Sydney entro il 5 dicembre, il tempo di prelevare lu frati all'aereoporto, un fraterno abbraccio , e via di nuovo in viaggio.
Tutto questo imprevisti permettendo, la strada e' tanta, rovente e carica di insidie.
Susie Lee, per quanto fino ad ora sia stata affidabilissima potrebbe accusare il colpo , e cio' significa che se questo dovesse accadere, non sara' l'unica ad uscirne provata.
Provero' ad aggiornare, non dovessi riuscerci abbiate pazienza,(no network per migliaia di km nel deserto...Dio lo benedica, ma per quanto ancora???) e scusatemi, una volta di piu', se non riusciro' a rispondere a vari messaggi, email e quant altro nemmeno in questa occasione.
Ma ancora diversa gente da salutare, bagagli da preparare, macchina da caricare e forse, a malapena il tempo per chiudere la serata con una schitarrata, 4 birre e disoneste a piacere.
MA non credo.
Piu che da fine serata, questa volta suona piu' come da inizio viaggio.
SEE ya on the road bro', i'm gonna break my rusty cage....
and run.

lunedì 24 settembre 2007

My radio plays metamphetamine blues




If this isn't what you see
It doesn't make you blind
If this doesn't make you feel
It doesn't mean you ve died
Where the rivers high
Where the rivers high
If you don't want to be seen
You don't have to hide
If you don't want to believe
You don't have to try
To feel alive


UN tempo zona di frontiera.
Ad oggi avamposto.
Morirono a centinaia durante la colonizzazione bianca.

Le vittime tutte aborigene.


VAgabondo per un mese e mezzo.
Susie Lee il mio letto.
Firmamenti stellati e foresta tropicale la mia stanza.
HO trascorso parecchio tempo in posti remoti senza possibilita' di connessione.
E molto spesso neanche presenza umana.
Solo presenza animale.
Una chitarra.
UN fuoco acceso.
E BLues a go'go'.
Viscerali.
Lancinanti.
To feel alive.


NOn ho molto da dire all'esterno, troppo preso ad ascoltarmi dentro.
Posto qualche foto, possano parlare per me.



Wild thing, you make my heart sing.


CArpet phyton in mezzo alla strada, 2,5-3 metri.


CArpet phyton.



COn KArl.



SOmewhere near Cooktown


LA natura e' tempio.
FOresta di simboli.
IL numero 8.
ADesso davanti.
Prima sulle spalle.
Mi mancano Hank e i miei compagni.


COn DAvid HAsselhoff, l'Aragusta nazionale ed Ercolino.



NOthing



MOssman, in the forest

Mossman, near the gorge.


UNo dei pochi posti al mondo dove la foresta tropicale si incontra col mare,CApe TRibulation.


CApe Tribulation.


CApe Tribulation



CApe tribulation, crocodiles habitat.




CArpet phyton


MAgnetic island



MAgnetic Island


WAllaman falls, 274 metri, le piu' alte d'Australia.


Koala, magnetic island.

LE affinita' fra lo Struzziero locale e quello nostrano, sorprendentemente sono, ancorche' estetiche, soprattutto intellettive.