venerdì 21 novembre 2008

Work in Progress.


In Nuova Zelanda, sulle traccie degli Hobbit, schivando gli orchi e sperando di trovare Gandalf per derubarlo di tutta l'erbapipa che possiede e vedere un po' come la prende.
Di nuovo in strada, di nuovo in solitaria, tenda, zaino e sacco a pelo, un po' di provviste e tanta tanta voglia di camminare, soprattutto in verticale.
Fino ad ora tutto bene, anche l'esperienza autostop, che fino ad ora mi mancava, puo' rivelarsi interessante, ma soprattutto si rivela utile al fine degli spostamenti.
Altrimenti che importa , lo scenario e' straordinario a dir poco, non ho date o appuntamenti da rispettare.....farsi la Nuova Zelanda a piedi sarebbe un'impresa degna del falso Ulisse, no?
Vediamo un po' cosa si riesce a fare.
State bene.
Keeping as a free spirit.
Salutanz

mercoledì 5 novembre 2008

Voglio vedermi danzare tour 2008. Il cielo e' stato grigio ma ora e' ritornato blu.



Il voglio vedermi danzare tour si e' concluso, e anche se non ha registrato sempre il tutto esaurito, ha ricevuto, il monsone nonostante, notevoli consensi.
Non era poi cosi facile e scontato , un tour in un'area nuova, mai sondata prima d'ora, dove l'incognita era alta e la sorpresa dietro l'angolo.
Dove stavo andando, come , quando e perche' non era del tutto chiaro.
Ed era proprio questo che mi spingeva ad intraprendere questa strada.
In un'area di indubbio fascino, quello orientale, culture millenarie e filosofie antiche, scontri di popoli e fratricide tragedie recenti, un presente-futuro votato all'occidente in un processo di snaturalizzazione che lascia di stucco, anche se col senno di poi,a non voler cadere nell'ipocrisia piu' sfacciata, se per questo non fosse ardui sarebbero transito e piu' o meno lunghe permanenze, si svuoterebbe il gran bazar e la popolazione locale non beneficerebbe affatto di tutti quegli introiti legati all'industria turistica.
Restrebbero " indietro" , ignari del fatto che la cosa non sarebbe poi cosi negativa, anzi, ma questi purtroppo i nostri tempi, tempi moderni, tempi di merda.
Ho attraversato Singapore, Malesia, Thalandia, Birmania, Laos e Cambogia e mi son trovato costretto ad annullare alcune "date"in Vietnam, BOrneo ed Indonesia per problemi logistici connessi al tempo a disposizione.
Gia' di per se e' stato il mio un viaggio presuntuoso: visitare cosi tanti paesi in un arco di tempo compreso fra le 9 e le 10 settimane appare fatiscente, e preferisco quindi dire che di questo sud est asiatico ho visto alcuni highlights; buoni per farsi un'idea, ottima base di partenza se si volesse un domani approfondire.
Dopotutto, a voler visitare decentemente queste aree, vuoi soprattutto per il ritmo a rilento che caratterizza il vivere quotidiano nonche' per il dispendio di energie in termini psico/tempistici dovuto agli spostamenti , servirebbe almeno un mese a paese ed a questo punto non mi era proprio possibile.
Ho speso piu' tempo fra Thailandia e Birmania, un paio di settimane fra Laos e Cambogia e solo tre giorni in Singapore, anche se in quest'ultima a volercene passare di piu' sarebbe stato un po' uno spreco.
Della Birmania vi ho detto, degli altri paesi avrei davvero parecchi aneddoti da raccontare, molti gli aspetti da descrivere e le sensazioni che ho provato e che vorrei provare a trasmettere, ma le cose sono andate sovrapponendosi e la quantita' nonche' qualita' delle osservazioni in merito richiederebbe a questo post l'impossibile compito di un riassunto esauriente,andando ben oltre il voler essere presuntuosi e finendo probabilmente a raggiungere/aggiungere nuove galassie al termine fatiscenza; meglio anzi forse il dire che ci si ritroverebbe quasi in profumo di dissolvenza.
Mi limito quindi ad analizzare questo mio viaggio, in solitaria per la prima parte, una prima parte austera, severa, volta alla comprensione ed all'apprendimento, condita di rinuncie e ricerca interiore, ed una seconda invece in buonissima compagnia, difficile trovarne di migliore, una compagnia che continua ad essere sorprendente nella sua semplicita', che sa di intesa, complicita', solidarieta' ed affetto: in una parola che sa di amicizia.
IL poter condividere emozioni, punti di vista, noie e stress da viaggio e gli aspetti logistici a questo collegato.
Che si riscopre il piacere di mangiare e bere e sparare qualche minchiata genuina, rilassando mente e corpo e gustandosi il momento per quel che e'.
E per certi momenti ne e' valsa veramente la pena.
Anche nel male.
Trovo che vi siano posti di una bellezza straordinaria, soprattutto in Laos ed in alcune isole della Thailandia e della Cambogia, anche se di quest ultima ricordo piu' che altro luoghi ed immagini connessi allo sterminio operato dai Khmer Rouge e quell'odore di morte davvero ancora troppo fresco.
Credo che Singapore sia davvero priva di una propria identita' o ne abbia una assurdamente forte, sembra che vi sia un'unica linea di pensiero, un'unica tendenza volta all'omogeneizzazione collettiva, senza lasciare spazio ad estro ed a diversita' semplicemente sociali e culturali; quelli che credo siano invece ed inevitabilmente aspetti naturali del vivere in una comunita'.
Credo che i Birmani siano un popolo meraviglioso e che meriterebbe ben altro, ma se loro per primi non si aiutano credo sia difficile trovare spiragli per una nuova situazione. Daltronde queste sono le due facce della medaglia, che se l'aspetto e vocazione religiosa da un lato li rende troppo buoni dall'altro li rende troppo vulnerabili.
Dei malesiani credo invece che siano ancora troppo occupati a studiarsi a "distanza" coi malesiani di origine cinese per far caso a chi non rientra in questa categoria, ed il tutto si ripercuote col contatto ed il modo in cui si relazionano, davvero un po' troppo freddo e insofferente, contariamente ai vicini thailandesi che non smettono mai di sorridere.
Mah, chissa', sono solo alcune impressioni e considerazioni, che io per primo mi propongo di vagliare in altra occasione ed alla luce di nuove esperienze a conferma o smentita.
Some day.
Son tornato sott'acqua, lo si era promesso quando ancora mi trovavo in barriera corallina in Australia, conseguendo il brevetto open water prima e , visto che continuo a trovarmi meglio a vivere sotto tre atmosfere , conseguendo l'advanced open water poi.
Immersione in notturna, sotto di trenta metri, direi che quell'irrazionale fobia squali e' definitivamente mandata in pensione, nonostante resti un grande e profondo rispetto, questo si davvero razionale.
Ed ho davvero tutta l'intenzione di approfondire, o meglio, di scendere ancor piu' in profondita'.
Verso gli abissi.
Par di capir di me che per raggiungere quello che vado cercando, e che forse ha nome equilibrio, si tratta solo di compensazione.
Ho da sempre amato la montagna per la dimensione in cui questa si trova e la tendenza verticale, ma l'avevo forse sempre considerata solo come una cosa in positivo.
Al contrario ho scoperto che il mare non e' orizzontale e che c'e' una tendenza verticale anche nell'acqua, questa volta in negativo e devo dire che la dimensione underwater mi piace tantissimo, sono davvero convinto che si stia meglio e che farebbe bene a tutti vedere il mondo per una volta non dall'alto ma dal basso.
Pensieri in liberta'.
Posto qualche foto, ma saro' incompleto anche li: per motivi che non conosco non riesco a scaricare le foto fatte in quasi tutto l'ultimo mese, e cioe' quelle riguardanti le isole nel sud della Cambogia, i giorni di diving in Koh Tao e le escursioni in Phi Phi island e dintorni, nonche' il ritorno in kuala Lumpur e la gran chiusura della tournee', con rientro in Australia per un banana milk shake come si deve.
Davvero non capisco il problema con la memory card e forse in qualche giorno potrei anche ovviarvi, ma che vi posso dire e fra l'altro, come dirvelo..... neanche 5 ore e devo riprendere l'aereo che la prossima tournee' prevede davvero il tutto esaurito: il Gandalf was a Junkie tour 2008.
Un abbraccio, state bene and keep on ... freaking.
I will, for sure.




La rivincita della natura in Angkor








CAmbodia, somewhere.








Laos, far east


Cambodia


CAmbodia, Sihanoukville






Laos


Luang Prabang, bagnata da un sonnolento Mekong


Luang Prabang, circondata dalle montagne




Golden Triangle, dove il Mekong funge da confine naturale fra Birmania, Laos e Thailandia




Angkor












Laos, Vang Vieng





Navigando il mekong






Fase mistica orientale:ci son passati anche i Beatles

































Malesia








Singapore










Trekking in north Thailand, close to the burmese border

Buddha spione



BAngkok


Il ponte sul fiume kwai