domenica 15 aprile 2007

FEDELI ALLA LINEA. SOPRATTUTTO QUANDO NON C'E' PIU'.


Nonostante l'infelice scelta degli estremi di confronto operata dagli autori di questa scritta, la "svolta" di Ferretti, da tempo nell'aria, appare ad oggi ruvida, tangibile e ponderabile come l'acquedotto costruito dagli schiavi di Roma.


"Voglio rifugiarmi sotto il patto di Varsavia,
voglio un piano quinquennale, la Stabilita'"
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Cosi cantava Giovanni Lindo Ferretti , correva l'anno 1984 e i CCCP FEDELI ALLA LINEA esordivano con Ortodossia.
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" Io non so cosa vuol dire "Ortodossia" per tutti, so però cosa significa per me.
Come "fedeli alla linea": noi dicevamo infatti "fedeli alla linea anche quando non c'è", non cambiamo, rimaniamo quello che siamo.
Per noi il messaggio era chiaro, anche se ci rendevamo conto che era passibile di fraintendimento. "
G.L.F.
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Del cambiamento lo sapevamo, se ne sentiva l'odore da tempo.
L'insieme di notizie che di lui giungevano, ognuna di per se idonea e sufficiente a creare legittimi interrogativi nella testa di chi conosce il personaggio e l'immagine che con se recava, se messe assieme davano inequivocabilmente la visione di un uomo in fase di transito, alla ricerca di un non precisato qualcosa cui aggrapparsi.
Probabilmente alla ricerca di se stesso e di quella tanto agognata stabilita'.
Probabilmente no.
Non lo sappiamo.
E non vogliamo saperlo.
Crediamo che la cosa riguardi e debba riguardare solamente lui.
E ci sarebbe piaciuto tanto, a noi che siamo cresciuti attraversando la fase matura della nostra breve esistenza ascoltando, non solo musicalmente, CCCP e CSI, che la cosa potesse non fare notizia, nell'accezione tutta gossipiana del termine.
Il litigio con Zamboni, la "forzatura" Pgr, il ribaltamento di alcuni dogmi che furono dei CCCP prima e dei CSI poi, fino alle recenti interviste e prese di posizione, ci avevano lasciato stupiti, delusi, amareggiati; come si suol dire, a bocca aperta.
Non ci sembrava possibile, o per lo meno volevamo capire dov'era il trucco, se trucco c'era.
Siamo coscienti del fatto che le cose cambiano.
Siamo abituati, avvezzi da tempo immemore oramai e per esperienze vissute, che il sorgere di ieri e' del domani il tramontare.
La ciclicita' delle cose; nel cerchio, inizio e fine sono la stesso.
Ma ci e' sempre piaciuto pensare che determinati valori e ideali siano impassibili di revisionismo e cambiamento.
Che si mantengano tali, perche' cosi, spontanei, nascono dentro al cuore.
E continua a piacerci.
Parecchio.
E' proprio per questo motivo che molto e' stato il tempo dedicato alla ricerca di un possibile e comprensibile perche'.
Qualcuno fra noi ha azzardato che se la vita e' ricerca, forse se ne puo' cogliere il senso solo guardandola da e verso diversi punti di osservazione.
O forse, ha proseguito in pecca da orgoglio, sta nel tornare in pace con se stessi, lenendo conflitti spirituali attraverso l'inevitabile mutamento.
In effetti, aveva cantato anche di questo:
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E' l' instabilita' che ci fa saldi ormai negli sgretolamenti quotidiani.
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Chissa'.
Dice di esser tornato a casa.
Bene.
Non lo biasimiamo.
MA non biasimiamo neanche noi stessi quando proclamiamo il nostro disappunto.
Che "il tornar a casa" ci par necessitare di una intimita' straordinaria.
Ci sembra invece che l'evento sia volutamente, inspiegabilmente ed esageratamente pubblicizzato.
E la cosa ci puzza alquanto.
Vedere Ferretti alla tv in una trasmissione dal titolo "LA FEDE I VALORI E LA PASSIONE", che punta i riflettori sui significati teologici del giorno della Resurrezione, non ci ha stupito.
Ma vedere tutto questo , trasmesso addirittura dalla televisione australiana, invece lo ha fatto.
E vedere inquadrata in primo piano, una volta di piu', la copertina della sua recente fatica autobiografica, al di fuori del contesto della trasmissione, ci ha aperto gli occhi.
E ci ha dato di che pensare.
Quante volte avevamo visto quella copertina negli ultimi mesi e quante volte ne avevamo sentito parlare.
Cos' era d'improvviso tutta questa attenzione e curiosita' mediatica per un personaggio che non era mai stato preso minimamente in considerazione solo fino a qualche mese prima?
E soprattutto,cosa cazzo stava dicendo?
Non ci pareva di capire.
Poi, abbiamo saputo che la sua recente fatica autobiografica e' alla settima ristampa in poco meno di 5 mesi e, inevitabilmente, ci e' venuto da pensare a "Non voglio comperare ne essere comprato", ed abbiamo sorriso.
Amaramente.
Ed abbiamo semplicemente pensato che forse non avevamo capito un cazzo una volta di piu'.
Ma visto come vanno le cose oggi nel mondo, non ce ne siamo allarmati.
SAppiamo di essere in ottima compagnia.
Ci auguriamo che il ritorno a casa possa essere stato per Giovanni Lindo cosa gradita e buona.
E non solo, speriamo, dal punto di vista economico.
A noi, di rientrare a casa in questo modo, non interessa.
E non vogliamo essere fraintesi.
Ci piace pensare di essere coerenti.
Per noi il messaggio resta chiaro.
Fedeli alla linea.
Soprattutto adesso che non c'e' piu'.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Rik, capisco la sorpresa e la capisco in tutti i sensi, però che cazzo te la prendi a fà?!!!
tutto bene, dove sei ora??
ti è arrivata l' e-mail?

Anonimo ha detto...

STRUZZ E' SEMO. PUNTO.

Anonimo ha detto...

Leo ha detto:
AOHHHHHHHHHH, guarda che è passato un mese!!!!!!!!!!! Hai finito di fare il Kerouac???!!! Ripigliati e va a raccogliere lamponi!!!!!!!!!!
Ciao una bacio, FORZA OLANDA CLASSICA!!!!!!!!! AMSTERDAM CAPITALE DEL MONDO!!!!!!!!!!

The False Ulysses ha detto...

@ struzz: io l'ho sempre detto che non capisci un cazzo...

@ generale:Lo sappiamo entrambi.
Da parecchi anni ormai.

@ Leo: Ciao Leuccio...
veramente e' passato piu' di un mese emezzo ed io devo ancora iniziare a fare il kerouac..
probablimente questa settimana e' quella buona...
A raccogliere vado, ma non so se saranno lamponi...
Amsterdam capitale?
Ricordati al mondialissimo, perso malamente da me in finale con Nassirya, che batoste che hai preso..
See you soon
un abbraccio

Anonimo ha detto...

testad'minchia, ch' fini facisti? arrivai a casa e truvai to patri e to matri perplessi, 'ncantati davanti o schemmu, quasi 'pnotizzati, comu na famusa sequenza i polterghaist. o comu u tubu di mister chi di jim cherri nto batman tri. comunqui ca tuttu bonu, a mamma prosegui lìesami, chi nun dannu prioccupazioni, e u papà mi risutta dipiratu, nun sapennu cu cu si ll'avi a pigghiari. si poi tu ci levi a discussioni settimanali cu so bersagghiu preferitu, cioè tu... di chi cazzu parra tuttu u ionnu? i passaporti sunnu quasi pronti, e i docu nun mi spaventa nenti. comu avrai capitu u scantu è mu lassu Lorenzo cu sti pacci vinti ionna, ma staiu metabolizzannu. a propositu, iddu uoramai camina praticamenti sulu e finammenti finiu mu mi scassa icabasisi, vistu chi sai chi a mia caminare...e, pi precisari, di quannu pattisti to niputi nun eppi chiù nenti, quinni rinnovu a speranza mu ti trasferisci completamenti e definitivamenti all'esteru. si docu propriu nun va, risobbemu. e si coccadunu nun è d'accordu, po veniri cu tia.Bagiamolemani.