venerdì 2 febbraio 2007

Volver




Volver,
con la frente marchita,
las nieves del tiempo
platearon mi sien.
Sentir,
que es un soplo la vida.
que veinte años no es nada,
que febril la mirada
errante en las sombras
te busca y te nombra.
Vivir,
con el alma aferrada
a un dulce recuerdo,
que lloro otra vez.
Carlos Gardel


Febbraio.

Gennaio, ormai alle spalle, è scivolato via al pari di quello spruzzo di neve che per qualche giorno ha imbiancato le sacre montagne d'intorno, prese, mirate e rimirate chissà quante volte.
Un' infinità.

Ciò mi avvicina al giorno della partenza e vivo questa attesa in costante fermento e con diversi stati d'animo.

Ancora molte le cose da fare, neanche il tempo di pensare ad un loro riepilogo che subito torna alla mente qualcuno o qualcosa d'altro che non era stato ancora preso in considerazione.

E' inutile fare programmi, basta una chiamata ed un invito ad una birra che mando tutto a puttane.

MA non è questo oggetto di discussione.

Come recita il titolo del Post, Volver (tornare) , domani tornerò a Madrid, Spagna.

In Spagna ci ho trascorso un anno della mia vita fra il 2002 e il 2003.Un anno senza tornare a casa, girando in lungo e in largo, fuori come dentro, e quando son tornato non sono mai realmente tornato.



Parte di me è rimasta là, là dove il mio cammino si è incrociato ad altri modificandoli irrimediabilmente.
Il mio compreso.



Pensavo giusto ieri che a breve le 5 persone che abitavano l' appartamento saranno nell'arco di qualche settimana disseminate in 5 diversi continenti.

La cosa mi ha dato di che riflettere.

Chissà qual è il senso di questa cosa, pensavo.

E proprio nel mentre, quando una rivelazione giungeva da chissà dove a servirmi una risposta, una chiamata ed un invito ad una birra han mandato tutto a puttane.

Un'altra volta.

Ma evidentemente ha un suo senso anche questo.



Tornando alla Spagna, non c'è molto che si possa dire adesso.

Una voglia,

una esigenza,

una necessità è quella di tornarci.



Prima di prender congedo dal vecchio continente per effettuare quel salto nel vuoto che a breve farò con la ferrea volontà e speranza di perdere quanti più pezzi per strada, è bene per me ponderare il passato e ciò che sono stato.

Provare a capire cosa tenere e cosa lasciare.

Una vana speranza.

Una chiara illusione.



Ma un tuffo di qualche giorno lontano dal presente non può che essere funzionale.

Ricordando il passato, mi preparo al futuro.

A MAdrid poi c'è qualcuno che voglio e devo salutare.

Non è un semplice amico, è molto di più.

E' un compagno di viaggio, in una immane accezione del termine.

Il presidente vive ad Alcalà de Henares, 20 minuti da Madrid.

Venne a trovarmi nel maggio 2003 e non è più tornato.

Avevamo grandi progetti assieme, io avrei finito l'università e sarei tornato giù, questa volta definitivamente.

Lui mi avrebbe aspettato.

Pronti a ripartire destinazione Medio Oriente o Sud America.

Ma un errore di valutazione mal ci fece calcolare i tempi, e le nostre strade tardavano nel ricongiungersi.

Nel frattempo bisognava pur vivere, e cosi mentre io mi apprestavo a diventare dottore , il nostro amatissimo pensò di riprodursi in terra iberica.

E con prole al seguito il piano era irrimediabilmente sfumato.

Le nostre strade da allora scorrono divergenti, e mentre io mi preparo a volar nell'altro emisfero per andar a gridare a squarciagola da Uluru tutto il mio disappunto in questa età di mezzo, del Presidente non so molto.

Un tempo amava trascorrere le sue giornate parodiando Psyco.

Chissà ad oggi cosa fa.

Me lo racconterà lui, inutile star qui a pensarci e a viaggiar di fantasia, anche perchè, manco a dirlo, squilla il telefono.

VA tutto a puttane.

Un'altra volta.

Pazienza.

Tanto lo so ,

ma almeno,

da domani,

la birra sarà cerveza.

Enjoy.



Que Viva EsPana.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono agli sgoccioli, ma prima di sbaraccare e scollegare cavi e dire per un po' addio a questa postazione multimediale, mi pare il minimo ringraziarti per l'augurio di buon viaggio e contraccambiare. Sarà un caso? Che la Spagna per me ha rappresentato il primo "vero" viaggio? Ho ancora una porta della mia stanza tappezzata delle foto di quel tempo che fu, e nel bel mezzo un poster con lo speech iniziale di Trainspotting... mi pareva giusto circondare le 2-3 cose importanti da ricordare con una cornice di tutto ripsetto :)
Che dire... le distanze da annullare sono solo nella nostra mente, ma riuscire ad eliminare anche quelle terrene, magari a spasso per il mondo, e bersi una birraccia a spasso per il globo dissertando del tempo che fu, beh, ha il suo indubbio fascino.
Per ora salutami qualla gran signora che è la Spagna, ringraziala ancora per il bel lavoro che ha fatto su di me, e, of course, see you downunder mate!!

Pepe ha detto...

Sei finalmente partito!!!!ora torno ad essere vice-capitano,dopo anni di eclisse dovuta alla tua superiorità psico-fisica,ora rimane solo il capitano....chi sa cosa potrà succedere...
Scherzi a parte ti auguro un felicissimo giro australiano,naturalmente se vengo a sapere che non ti sei scop.... una australiana non ti rivolgo più la parola!!!!bacioni ci mancherai ciao RICCIO!!!!!